Lettori fissi

domenica 7 dicembre 2014

La sfida dei 100 e parere sui primi due libri

Quale buon modo per ricominciare a scrivere sul blog se non quello di parlarvi di un progetto già in corso?
Chi mi segue sulla pagina Facebook(MrSebastiano941- Arancini Letterari) e sui vari gruppi letterari sa che è in corso il progetto "la sfida dei 100" di cui il link del gruppo facebook qui: La sfida dei 100

Di cosa si tratta? Semplice!

E' un progetto nato soprattutto da una mia esigenza di recuperare dei classici della letteratura e colmare così alcune mie lacune letterarie,
Per questo progetto mi sono basato su un libro presente nella mia collezione: "I cento libri che rendono più ricca la nostra vita" di Piero Dorfles, professore-conduttore del programma Rai "Per un pugno di libri"

Qui di seguito la cover del libro, l'autore e il logo del programma:









Lo scopo di questo progetto quindi è: leggere al mese (o in un determinato periodo) un classico raccontato da Dorfles nel suo libro. 
Per inaugurare questo progetto io e alcuni lettori (tra i quali vi sono dei booktubers che io amiiro e seguo con una certa assiduità) abbiamo letto due libri: "Zio Vanja" di Anton Cechov e "Poirot a Styles Court" di Agatha Christie.

Il primo è un opera teatrale (l'autore d'altronde è il più famoso drammaturgo russo) che racconta di un gruppo di personaggi, tra i quali un presuntuoso professore (Serebrijakov) la figlia di primo letto Sonja, un po' bruttina, la seconda moglie Elena, una donna dalla bellezza quasi divina, Vanja, fratello della prima moglie del professore, sua madre Marija, il medico Astrov,   
Tutti questi personaggi sono accomunati da un fil rouge, che è l'infelicità; a causa della loro vita infelice non si accorgono che in realtà ciò che desiderano lo hanno già: Elena non si accorge della sua bellezza ad esempio; tutti i personaggi cercano un riscatto ma alla fine si risveglieranno dal loro torpore, ma purtroppo sarà troppo tardi.
Dorfles, raccontandoci quest'opera, afferma: "è teatro, ma ha la forza narrativa e l'indagine psicologica di un romanzo". Io sono completamente d'accordo con questa affermazione, perché "Zio Vanja" è proprio questo: un dramma teatrale che racconta con una tale forza le vicende dei personaggi e scava nella loro psicologia come in un'opera in prosa. Con questo dramma mi sono avvicinato alla figura di Cechov e voglio assolutamente recuperare altro (magari proverò a leggere i suoi racconti per cui è famosissimo in tutto il mondo).
Ah! Dimenticavo: "Zio Vanja" non è altro che una critica severa all'immobilismo borghese, i personaggi sono tutti appartenenti alla borghesia, che di lì a poco vivrà una forte crisi; i personaggi non hanno il slancio vitale per affrontare i problemi della vita, sembrano morti dentro, anzi, lo sono. Io consiglio fortemente la lettura di questo dramma, a tratti divertente, perché non può non farvi riflettere sulla vita, sulle sue problematiche.

Il secondo invece è uno dei romanzi gialli più famosi della Christie, è il primo della serie di Poirot, detective famoso creato dalla penna della scrittrice inglese oltre a Miss Marple, è il primo romanzo della madre del giallo che viene pubblicato. 
La storia è tipica del romanzo giallo: avviene il delitto (in questo caso viene trovato il corpo di una donna avvelenata), l'investigatore indaga (ambientato a Styles Court e i residenti sembrano tutti coinvolti) e alla fine viene scoperto l'assassino. 
A mio parere l'unico pregio di questo romanzo è la scorrevolezza: scorre infatti molto velocemente e si arriva subito alla fine; non mi è piaciuto, in questo caso la scrittrice mi ha deluso tantissimo (non è infatti la mia prima esperienza con l'autrice, di lei avevo già letto "Dieci piccoli indiani" che per me è un capolavoro, un giallo scritto con maestria), ho avuto la conferma della mia antipatia verso Poirot e la sua ironia, la storia in sé parte da una grande idea, ma poi si perde e cade nella banalità: è un giallo banale, ho capito subito chi era l'assassino e quindi è venuto a mancare un elemento molto importante che caratterizza questo genere di romanzi: la suspense. Il mio giudizio è quindi negativo, ma non mi sento di bocciarlo del tutto e infatti si è meritato solo due stelline su cinque. 

Che il mio errore sia stato il fatto che mi aspettavo un romanzo ai livelli di "Dieci piccoli indiani"? Probabile!

Qui di seguito le cover delle due opere: 




Io vi lascio, picciotti e ci vediamo presto con un nuovo post.

Ah! Ricordate che il classico del mese di Dicembre è: "Martin Eden" di Jack London


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